Dai 140 caratteri ai filmati di 6 secondi: ecco la novità di Twitter. Marketing e politica non aspettavano di meglio. Mentre i giovani si divertono a sperimentarlo, Monti ha già video-twittato le sue strette di mano con la gente di Milano, le agenzie di comunicazione si stanno organizzando per renderlo un fenomeno profittevole e il porno-system l’ha già adottato quale veicolo per diffondere contenuti a luce rossa.

Il servizio ha attirato immediatamente l’attenzione di pubblicitari e artisti. I primi puntano sulla possibilità di diffondere microspot, i secondi trovano il modo di trasformare i minivideo in installazioni artistiche.
Le opportunità comunicative introdotte da Vine sono tante e gioverà molto al marketing e a chi vuole rappresentare una storia in pochi – efficaci – secondi attraverso la videocamera invece del semplice testo, riuscendo a comunicare creativamente laddove la limitazione del formato testuale rendeva gli attuali “tweet promozionali” poco appealing e scarsamente efficaci.

In realtà esistono già altre app di condivisione social di video in mobilità (Vigi, Viddy and Light, Capture – si veda anche l’ultimo articolo postato in questo sito). La novità sta nel fatto che Vine è stato concepito alla stessa maniera dei cinguettii testuali: massimo 6 secondi e subito in rete per i tuoi follower. I filmati creati, una volta postati sul social network assomigliano a tante piccole immagini GIF in movimento: un sistema semplice e veloce per condividere ulteriori contenuti sulla piattaforma di microblog. Rivoluzione nel modo di postare contenuti sui social media? Forse sì, e sicuramente ora per comunicare ci si deve “mettere la faccia”.