Da un’estesa ricerca Key-Stone emerge un crollo a due cifre (-15%) nel 2009 per la produzione di protesi.
La notizia è stata ripresa dall’ANSA (vai al video ANSA ) e da diversi mezzi di comunicazione di massa (si veda sezione PRESS ).
Si è conclusa una ricerca su un campione rappresentativo di 650 laboratori odontotecnici, che denunciano – nella stragrande maggioranza dei casi – un vero e proprio crollo nella produzione di protesi odontoiatriche fisse e mobili.
La ricerca è stata svolta da Key-Stone, istituto specializzato nel settore della salute e benessere e leader in Italia delle ricerche di marketing nel settore dentale e odontoiatrico. Alcune evidenze:
– Un milione di dentiere e circa 5 milioni di elementi di protesi fissa (corone e ponti), di cui oltre il 70% fabbricati con la più estetica ceramica. Questo il “consumo” di protesi degli italiani nel 2009. La ricerca non misura cure e interventi degli studi odontoiatrici ma le protesi prodotte dai laboratori. Su 1000 studi dentistici è in atto un grande sondaggio per misurare il trend dei pazienti e delle cure che sarà diffuso a fine marzo.
– È intorno al 15% il calo nella produzione di protesi odontoiatriche nel 2009. Non risultano grandi differenze tra protesi fissa e mobile: il fenomeno è infatti omogeneamente diffuso per il tipo di prestazione. Anche se per la protesi più costosa, come quella in ceramica, la riduzione è un po’ più marcata. L’entità del trend non è statisticamente riconducibile ad un semplice maggior ricorso alla prevenzione.
– Il problema è decisamente più eterogeneo dal punto di vista geografico, è infatti il Sud Italia a far registrare la crisi più profonda, con un -17%. Nel Nord Ovest il calo minore, attestato intorno al -12%.
– Il fenomeno di riduzione ha riguardato circa il 60% dei laboratori odontotecnici, in particolare quelli più piccoli e artigianali, sui quali si è misurato un picco di -22%.
– Si è così accentuato il fenomeno della chiusura dei laboratori odontotecnici, che – secondo la fonte europea ADDE – sono calati del 10% in pochi anni.
– Resistono i laboratori più evoluti, attrezzati con recenti tecnologie informatiche, come gli scanner per le nuove modalità di produzione cosiddetta “Cad-Cam” che utilizzano la tecnologia 3D per la progettazione e produzione di protesi, hanno retto alla crisi, evidenziando un calo minimo del -4%
Non è roseo lo scenario neppure per il 2010, poiché generalmente le situazioni congiunturali approdano agli studi dentistici con mesi di ritardo rispetto a quando si manifestano apertamente nei mercati. Ciò è dovuto alla pianificazione pregressa delle terapie da parte dei pazienti che, una volta in cura continuano con i loro trattamenti. Ma a distanza di mesi dalle congiunture negative – e con la lunga coda della crisi in atto soprattutto in ambito occupazionale – si prevede una ulteriore riduzione di pazienti e minor accettazione dei preventivi di spesa più importanti, che riguardano per l’appunto la protesi.
“Si consideri che il sistema odontoiatrico italiano – essendo quasi esclusivamente privato – fa sì che per la protesi si debba attingere alla capacità di risparmio delle famiglie, e molto spesso la protesi dentale è una spesa sostitutiva di altre riguardanti la famiglia come l’auto, gli arredi, i viaggi, ecc.
Dovrebbe essere un diritto dei cittadini, quello di poter accedere a servizi sanitari che ristabiliscano la corretta funzionalità ed estetica della bocca. Ma la crisi, che nel corso del 2009 si è fatta sentire sul bilancio familiare a tutti i livelli, ha di fatto spento sul il sorriso di molti italiani.” Roberto Rosso, titolare di Key-Stone www.key-stone.it
La ricerca sottostà alle regole dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa.