Secondo alcune ricerche di trend watching americane viene definita “urbanomics” una delle principali tendenze dei consumatori del 2011 legata ai comportamenti metropolitani. Un focus su un target particolare, i “citysumers”, ovvero i consumatori “cittadini” con buone disponibilità di reddito ed esperienza, estremamente esigenti nei confronti di prodotti, servizi ed esperienze reperibili nelle aree urbane. Sono tre i driver che regolano questo trend:

1. URBAN BOOM. L’enorme incremento di abitanti in tutto il mondo è destinato a crescere ancora di più nei prossimi dieci anni e soprattutto nei paesi emergenti.
2. URBAN MIGHT. Il sempre più crescente potere e la ricchezza delle città e dei loro cittadini: le città rappresentano dunque i motori della globalizzazione e di conseguenza il fulcro della ricchezza, dell’innovazione, del talento e della creatività.
Il risultato di tutto questo sviluppo? La presenza di una classe media globale stimata intorno ai 2 miliardi che spende attualmente 6,9 miliardi di dollari all’anno e destinata ad uno sviluppo continuo.
3. URBANISM. La diffusione dei valori della “cultura urbana”: la cultura urbana viene rappresentata dai ritmi veloci e mutevoli, dalle “connessioni” sociali, dall’offerta di opportunità ed esperienze alternative che caratterizzano gli stili di vita urbani e di consumo.

Rispondere alle esigenze di tali cittadini richiede la presenza di brands ad hoc per ogni tipologia di prodotto o servizio e consumatore.
Obiettivo dei brand è dunque quello di catturare l’attenzione dei citysumers attraverso l’offerta di prodotti che rappresentino la città o la metropoli enfatizzandone gli aspetti distintivi, le particolarità e i valori. Sul mercato possiamo dunque trovare prodotti strettamente legati alla cultura di una città, al suo “essere”, serie limited-edition ad hoc ispirate alla metropoli o ad eventi, linee reperibili unicamente in determinati luoghi cittadini, profumi, che evochino lo stile di vita di quella città o di un determinato quartiere.